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L'autore con questo libro vuole mettere sotto l'attenzione del lettore come Morin contrapponendosi a Cartesio per la necessità del superamento delle Regulae, inadeguate all'uomo post-moderno, non essendoci una distinzione e separazione tra res extensa e res cogitans, elabora una sua personale filosofia il "realismo complesso", un nuovo metodo che gli consente di costruire una moderna epistemologia. Alla ricerca di un uomo la cui natura è nell'interrelazione tra mondo biologico e realtà antroposociale, nel tentativo di superare le vecchie antinomie materia/spirito, anima/corpo in favore di una concezione articolata. Secondo Morin la scienza moderna deve conservare la circolarità della realtà e del sapere, trasformando i circoli viziosi in circoli virtuosi riflessivi e generatori di pensiero complesso. Morin elabora così una nuova teoria dell'educazione, dell'istruzione introducendo il concetto di "meticciamento generale dell'umanità", dell'insegnamento in direzione transdisciplinare e una riforma della scuola che deve affrontare dai primissimi livelli il problema della conoscenza dell'uomo nel suo habitat naturale.